Vi capitasse di essere in visita a San Pietroburgo una visita all’Ermitage sarebbe una di quelle cose che dovreste assolutamente fare.
Considerato uno dei musei più importanti del mondo e secondo per grandezza solo al Louvre di Parigi, l’Ermitage custodisce un’enorme quantità di tesori.
E una nutrita colonia di gatti.

Esattamente, l’Ermitage ha storicamente dei gatti a difendere la propria collezione di opere dai topi che affliggevano la zona.
I primissimo gatto ad essere introdotto a palazzo a San Pietroburgo fu il gatto Basil, importato dall’Olanda addirittura dallo Zar Pietro nel XVIII secolo.
La figlia, Elisabetta, invece ne fece arrivare a decine per difendere il palazzo dai topi e i gatti divennero dei veri e propri abitué di corte.

Caterina II addirittura nominò i gatti dell’Ermitage guardie reali, dividendoli però in due gruppi. I più vivaci potevano correre per i cortili del Palazzo, i più tranquilli potevano anche avere accesso alle superbe stanze reali.
Da allora solamente due volte i gatti si sono dovuti allontanare dal palazzo. La prima volta durante la Seconda guerra mondiale, e la seconda quando nel dopoguerra.
In quegli anni si pensò di poterli sostituire con dei veleni per topi. Inutile dire che il tentativo fallì miseramente e i gatti tornarono più rispettati di prima.

Al finire del 2013 all’Ermitage erano presenti ben 74 felini, con 3 custodi che si occupavano di loro, un addetto stampa, due cucine a loro dedicate e anche un piccolo ospedale.
Per mantenere questa allegra brigata ovviamente servono molti soldi, ma pare che per un po’ questa preoccupazione non ci sarà.
Infatti i media russi hanno riportato che un facoltoso uomo francese avrebbe destinato una parte del suo patrimonio alla mantenimento di questi micetti amanti dell’arte.
“E’ stato un gesto molto generoso” ha detto il direttore del museo, Mijail Piotrovski, aggiungendo che i legali della pinacoteca lavorano con giuristi per formalizzare i dettagli dell’eredità. “Ne siamo venuti a conoscenza quando gli amministratori dell’eredità ci hanno contattato” ha aggiunto il consigliere del direttore, Maria Jaltunen.
Infatti al momento sul sito del museo non esiste ancora un’opzione di donazione per i gatti dell’Ermitage. Tuttavia è stata attivata una possibilità di specificare nel caso la si volesse destinare ai gatti.
Grazie per questo articolo Mi piace molto il tuo punto di vista.