La curiosa storia che ci prestiamo a raccontare, ha un incipit molte simile ad altre mille che purtroppo, molto spesso, sono balzate agli onori della cronaca nera, ovvero l’abbandono da parte dell’uomo del proprio cucciolo. L’epilogo di questa vicenda però, sarà molto più lieto e ci da la possibilità di sottolineare, qualora mai ce ne fosse bisogno, la stupidità nonché crudeltà immane che si nasconde dietro al gesto dell’abbandono di un cucciolo. La protagonista di questa vicenda è una splendida cagnolina di nome Felicia, nome scelto non a caso.
Questa piccola bestiola, nata il 10 Gennaio 2010, dopo essere stata abbandonata, è fortunatamente riuscita a trovare un riparo nel canile “Rifugio I Fratelli Minori”, della L.I.D.A. Sez. di Olbia (Lega Italiana dei Diritti dell’Animale) nella zona di Colcò in Sardegna. Il motivo per cui è stata battezzata con il nome di Felicia è presto spiegato: nonostante la piccola fosse relegata dentro una gabbia, senza quindi grandi possibilità di movimento, aveva una luce negli occhi sempre viva e trasmetteva tantissima gioia e voglia di vivere a chi le stava intorno.
Ovviamente, un esemplare cosi bello e solare non poteva passare inosservato, ed infatti, dopo qualche tempo, alcuni volontari dell’associazione tedesca, NiemandsHunde e.V. decisero di procedere con l’adozione. Appena giunta in Germania, per l’esattezza nella città di Colonia, con la sua padrona segui un corso per trovare persone sepolte in seguito a un terremoto o altre catastrofi naturali; l’ultima sua “missione” è avvenuta il 25 Aprile, dopo il terremoto che ha colpito il Nepal.
Ora il compito di Felicia è quella di salvare quante più possibili vite umane, nonostante fosse stato proprio un uomo ad averla abbandonata gettandola via come un giocattolo rotto. Quello che ci auguriamo con tutto il cuore è che questa storia possa fare riflettere tutte quelle persone che a cuor leggero si disfanno del proprio amico a quattro zampe, senza pensare né al dolore che viene inflitto loro né a quanto un cagnolino possa essere anche utile all’interno della nostra società, come nel caso di Felicia, per salvare tante vite umane e partecipare a numerose iniziative umanitarie.
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