Amici, come si suol dire, il mistero de “Il gatto furioso”si infittisce! Nel Sesto Canto abbiamo fatto visita ai ratti in festa per la cattura della bella gatta Angelica e abbiamo un po’ curiosato tra le fila nemiche. Adesso però ci tocca tornare dai nostri amati mici e scoprire se l’Alchimista Romero è riuscito a salvare il valoroso cavaliere Gattaldo, il più abile in battaglia dei gatti, ferito a morte dagli orsi durante la marcia.
Godetevi il Canto Settimo… E buona lettura!
CANTO 7
Dopo aver spiato gli affari dei ratti
vi porto, miei cari lettori e fedeli amici,
ad occuparci del destino dei gatti
così che voi possiate essere felici.
La mia memoria, è si vecchia ma non mi inganna
vi aveo narrato di Gattaldo, l’eroe morente
ma l’arte di Romero fu dal cielo una manna
riuscì a guarirlo, nel corpo e nella mente.
All’accampamento era arrivato Romero
e si precipitò dal moribondo in un momento
lo fissò negli occhi, col suo sguardo fiero
e sulle secche membra gli spalmò un unguento
Gli affilati artigli del carnivoro feroce
gli avean procurato un taglio assai profondo.
Se non curato in fretta, in grembo a morte precoce
sarebbe andato il micio, infetto fino in fondo.
Le fiere infatti, prima degli agguati e non più tardi
usavano grattar cortecce di piante velenose.
Gli artigli, micidiali come avvelenati dardi
si insinuavano nella carne, come spine di rose.
Zampe di rana, farfalle e polvere da sparo
l’alchimista tritò tutto in un setaccio
per scongiurare un finale assai amaro
lo mise sulla ferita e strinse con un legaccio
Gli effetti della pozione furono immediati
Gattaldo rinsavì, alzandosi all’istante.
I visi dei soldati sembraron sollevati!
Potean contar sul micio, di nuovo forte e aitante.
In un batter d’occhio levarono le tende
ripresero la marcia per scovare i ratti.
“Forza miei prodi! Angelica ci attende!”
Orlando cavalcò, seguito dai suoi gatti.
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