Quello di ieri, 31 Luglio 2013, sarà ricordato come un giorno di svolta. È stato infatti approvato in via definitiva l’articolo 13 della Legge di delegazione europea che restringe la vivisezione e incentiva il ricorso ai metodi sostituivi di ricerca. La Camera dei Deputati ha approvato la legge “restringi vivisezione”.
Questa legge vieta in particolare l’allevamento nel territorio nazionale di cani, gatti e primati non umani destinati alla sperimentazione, vietera’ alcune pratiche come i test per droghe, alcol, tabacco, armi, didattica e limitera’ alcuni utilizzi, con l’obbligo di anestesia e analgesia che fino ad oggi non venivano usate in almeno il 20% degli esperimenti sui quasi 900mila animali che ogni anno vengono utilizzati nei laboratori italiani. Infine la legge sancirà la chiusura definitiva dell’allevamento di Green Hill, a lungo sotto accusa per gli esperimenti condotti sugli animali.
Con questa legge sarà priorità del governo cercare metodi alternativi all’impiego degli animali; inoltre dovrà destinare annualmente una quota nell’ambito di fondi nazionali ed europei finalizzati allo sviluppo e alla convalida di metodi sostitutivi.
Se gli esperimenti non si potranno escludere definitivamente, saranno però vietati gli esperimenti e le procedure che «non prevedono anestesia o analgesia, qualora esse comportino dolore all’animale, ad eccezione dei casi di sperimentazione di anestetici o di analgesici». Vietato anche l’utilizzo di animali per gli «esperimenti bellici, per gli xenotrapianti e per le ricerche su sostanze d’abuso, negli ambiti sperimentali e di esercitazioni didattiche ad eccezione della formazione universitaria in medicina veterinaria e dell’alta formazione dei medici e dei veterinari».
Il governo, infine, dovrà definire un quadro sanzionatorio «appropriato e tale da risultare effettivo, proporzionato e dissuasivo». Ma a proposito di quest’ultimo punto si trova l’intoppo di questa legge. Infatti non esistono ancora vere e proprie sanzioni in proposito. Non si sa con certezza cosa possa succedere a chi violi questa legge.
D’altra parte c’è chi teme per la ricerca. Ecco una dichiarazione rilasciata a La Stampa da Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri: “Così stop a ricerche su tumori”. ”Abbiamo recepito da ultimi una direttiva europea riuscendo a peggiorarla, a compiere un’infrazione e a creare un danno alla ricerca italiana. Vietando gli eterotrapianti non potremo più sperimentare tumori sui topi, trasferire elementi di maiale, non potremo più condurre studi sulle droghe e saremo impediti anche nell’uso o meno dell’anestesia: una vera stupidaggine”.
”Il provvedimento ci mette in condizioni estremamente negative nei confronti degli altri Paesi proprio sul piano della ricerca”, afferma Garattini. ”Non potremo competere su questo fronte con altri progetti europei, dal momento che le condizioni sono diverse. E’ un ennesimo colpo alla ricerca italiana”
Voi cosa ne pensate? È un passo avanti verso gli animali o un arretramento per la ricerca? Dite la vostra!
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