Cari amici e lettori, siamo davvero giunti alla resa dei conti. I nostri eroi mici hanno da un pezzo ripreso la marcia e vanno spediti verso la tana dei Roditori per scovare il nemico e liberare Angelica.
Giungendo nella Valle dei Roditori, alcuni felini rimangono letteralmente a bocca aperta a causa del luogo lugubre e mortifero. Ma i più valorosi comandano l’esercito: la missione deve essere portata a termine.
Non perdetevi il Nono Canto buona lettura!
CANTO 9
Simili a serpi, strisciando sulla terra
i mici si calarono dentro la buia grotta.
Stavano assai vigili e pronti per la guerra
con voce singhiozzante, dall’angoscia rotta.
A guidar il gruppo assai lento e timoroso,
vi era Panzino, il saggio delle talpe
che portò i mici in un costone ombroso
circondato da grossi arbusti di catalpe.
Brandelli di carne vi eran nella grotta.
La parete della roccia era tagliente e appuntita
teschi di pirati, forse un’intera flotta
con mille scarafaggi che mordevano le dita.
I mici proseguivano con andatura lenta
il buio era fitto come le nubi d’inverno
dentro pochi mici, forse eran trenta
il resto stava a guardia, restando all’esterno.
Gattaldo, Orlando, Romero e Panzino
eran tutti dentro tra i valorosi trenta.
Di fuori vi era Felix, il generale andino
a coordinar le mosse, con aria sveglia e attenta.
I mici strisciaron per parecchie ore
giungendo finalmente in una lingua di terra
d’un tratto un tonfo, un sordo rumore
e una voce di ratto: “Che inizi la guerra”!
Su una roccia alta simile a un anfratto
d’un tratto comparve una sinistra ombra
era di Topazio, il diabolico ratto
che col suo immenso scudo tutto ingombra
Il malvagio roditore con mossa veloce
mostrò lo scudo prima di andare
constrinse i gatti a morte precoce
trasformandoli in pietra ollare.
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