Chi vive con un animale domestico, fin da quando lo adotta in tenera età, è attraversato da un pensiero: prima o poi l’animale se ne andrà, la sua anima volerà in cielo abbandonando il suo corpo.
La vita di un animale domestico è mediamente molto più breve rispetto a quella di un umano e purtroppo tutti noi dobbiamo fare i conti con la Natura, con le leggi della vita.
Molti padroncini di gatti, hanno notato una peculiarità: i mici, nel momento del trapasso, preferiscono isolarsi e morire da soli. Esistono molte testimonianze che hanno rilevato le stesse caratteristiche e molti compagni di vita umani non riuscivano a spiegarsi questa scelta da parte del gatto: perchè isolarsi al momento della morte invece di chiedere aiuto?
Già in passato moltissimi autori avevano notato questo comportamento del gatto. Oggi la scienza ci viene in soccorso: il gatto che sta male e avverte dolore non ha appieno la percezione della morte, anche se essa sta sopravvenendo. In questo caso il micio, sentendosi profondamente vulnerabile e non sapendo bene come affrontare la situazione di pericolo, preferisce scappare o nascondersi in un posto isolato.
A detta degli esperti, il gatto nel momento della morte non prova sentimenti nei confronti del proprio umano: il suo unico obiettivo è l’isolamento e la tranquillità.
Ecco 5 segnali che potrebbero far pensare a un pericolo di morte imminente:

- Cambiamento repentino nell’alimentazione del gatto o inappetenza;
- Perdita di pelo;
- Cambi di comportamento (aggressività, perdita di interesse per l’ambiente circostante..);
- Stanchezza;
- Il gatto non marca più il suo territorio.
A noi invece piace pensare che il gatto abbia un rapporto tutto particolare con la morte, con il corpo e l’anima. A noi piace pensare che durante il trapasso il micio si isoli perchè ha grande dignità e non cerca aiuto perchè non vuole farci soffrire. Ma soprattutto ci piace pensare che prima di chiudere gli occhi per l’ultima volta, l’ultimo suo pensiero sia per noi.
Allo stesso modo quando un umano capisce cosa sta succedendo l’atteggiamento che dovrà adottare per fronteggiare questa drammatica situazione dovrà essere quello di supporto e di un’immediata richiesta di aiuto al veterinario.
Solo questa figura esperta saprà valutare e riconoscere i sintomi del gatto ed elencare le possibili procedure da seguire per accompagnare il micio nel suo percorso.
Vi è mai capitato di osservare questi comportamenti nel vostro amico a quattro zampe? Condividete con noi la vostra esperienza!
L’amore ke ho x i gatti rasenta la venerazione.. Quando ne vedo uno, lo devo x forza accarezzare 😛 e quando succede, vado in brodo di giuggiole
Anche io li adoro più della mia stessa vita. Ho avuto per 17 anni il mio adorato e dolce MAX che purtroppo un diabete e insufficienza renale se lo sono portato via. Dopo di lui ( perchè non riesco a stare senza mici ) sono arrivati Ruby e Duca ( due sorelle ) che non hanno NIENTE da spartire con il mio amore. Oggi ci sono Ruby che ha 7 anni e Oscar che ne ha 1. Li amo ma di un amore nettamente diverso rispetto a quello che nutrivo per MAX…….anche io quando vedo i gatti non posso che fermarmi per accarezzarli e loro sembrano accorgersi che si possono fidare e o si fanno accarezzare o mi osservano incuriositi. Imici del cortile dove lavoro mi aspettano ogni giorno e sanno che quando arrivo c’è pappa e coccole
il primo gatto, o cane non si scorda mai e nessuno è uguale a loro, la mia si chiamava Sissi.
Come ti capisco
idem…………..e gli esperti non sanno nulla………..
E uno strazio lo stiamo vivendo adesso sono 8 giorni che leo Si Ce allontanato da casa e non sappiamo dov’è….il gatto non è il mio …..Ma è come se lo fosse…..Non stava bene ….so che il proprietario le aveva fatto antibiotico xche aveva la febbre …E uscito lunedi scorso e non è più tornato…..io so solo che se leo era il mio non lo lasciavo uscire😢
Credo che oltre il naturale comportamento del gatto sia da considerare il rapporto con il proprio “padrone” umano…la gatta di mio fratello ha “aspettato” il suo risveglio per poi salutarlo con un abbraccio e spirare tra le sue braccia…
<3
…commovente, anche la gatta di una mia amica e` spirata fra le sue braccia. La nostra Paperina, invece, che abbiamo adottato e curato nonostante la sua felv (ci aveva chiesto aiuto lei da un cortile, sicura che l’avremmo fatto), ci ha lasciato dopo 4 anni, Rischiava di morire soffocata dal suo tumore ed abbiamo dovuto somministrarle l’eutanasia.
ho condiviso la mia esistenza con una 50ina di gatti: quelli deceduti per morte naturale o malattia, si sono isolati pochi momenti prima di andarsene…
Un modus operandi che condivido totalmente e su cui ho riflettuto in due occasioni trovandomi in cod.rosso al PS per cardio-problemi: quando sei veramente vicino alla fine, cosciente, non ci sono religioni in grado di..farti compagnia… Il cervello reagisce proiettandosi oltre, staccando i sensori del dolore, della paura del mutamento di stato, aumentando la concentrazione su di sè, in un impeto di puro, naturale, ego-ismo…dove si perde la memoria del passato e dell’affetto delle persone e amate…dove, sopratutto, si desidera non avere nessuno intorno che ti osserva.
In questo senso mi sento un po’ simile ai miei a-mici di una vita.
Spot stamani se ne è andata Avvolta nel nostro maglione Ora è nel Paradiso dei gatti perchè quello esiste davvero
La nostra Chicca ha aspettato che io entrassi dalla porta,per morire in braccio a mia figlia.
La mia Robertina, mi ha lasciato dopo 18 anni, abbiamo dormito insieme nel lettone, poi mio marito si è allontanato un attimo ed io ho visto arrivare un ombra bianca ai piedi del letto, fidatevi che non era allucinazione, l ho vista infilarsi in Robertina, lei si è I arcata mi ha guardato ed è spiata. Non me lo dimenticherò mai, spero che ora sia felice e non soffra mai piiù
Non credo che si isolano perché non sanno cosa gli sta accadendo.
Ho avuto, ed ho, molti gatti, al momento del trapasso ogni uno di loro ha sempre preferito stare con noi fino all’ultimo , uno addirittura ha aspettato che tutta la famiglia fosse attorno a lui e poi ha dato l’ultimo respiro.
Sono bellissimi spirito, sensibili e amorevoli, ma anche orgogliosi e indipendenti.
UN bel giorno per morire…un giorno di sole splendente di maggio di alcuni anni fa..mentre attendevamo in giardino il veterinario , la mia vecchietta ( credo oltre 22 anni ) da sdraiata su di una copertina sull’erba , oramai incapace di muoversi..si è improvvisamente slanciata verso il cielo, come per salutare un qualcosa che poteva vedere solo lei… ( chi afferma che l’anima negli animali non esiste… forse sbaglia cavolacci…)
Ricordo ancora il giorno che la mia Kizzie spirò…la mattina la portammo d’urgenza dal veterinario, la sua malattia era peggiorata a vista d’occhio. Ci disse di tornare a casa, e di starle vicino fino all’ultimo momento e così tornammo a casa io e mia madre, mi distesi sul mio letto e Kizzie con quelle poche forze che gli rimanevano si pose sotto la mia ascella sinistra con la testa adagiata sul petto ricevendo careze senza sosta, delicate ma senza sosta. poi ricordo il momento esatto, Kizziè alzò la testa , mi guardò nei occhi e si lasciò andare, semplicemente spirò in braccio al suo umano preferito… fù doloroso, proprio tanto doloroso e ancora oggi non ho il coraggio di vedere le sue foto tanto il dolore è ancora presente!
La nostra matissima Alice l’abbiamo persa il 17 ottobre scorso. Aveva appena compiuto 14 anno. Stava malissimo e abbiamo preferito che volasse in cielo da casa con l’assistenza del veterinario. Un dolore straziante che ancora ci distrugge l’anima. La cerchiamo ogni giorno, le parliamo sicuri che lei ci ascolta. Il nostro e’ stato un grandissimo insostituibile amore.
Dieci anni fa una mia gatta amatissima è venuta a morire accanto a me !
…mi stringe il cuore leggere i vs. Messaggi…da poco alla mia gatta di 14 anni gli hanno trovato l’insufficienza renale….sono tristissima e ho tanta paura di perderla….