I gatti sono animali stupendi e il loro amore può andare oltre ogni confine o barriera. Il loro attaccamento al focolare domestico può perfino essere più forte degli orrori della guerra, dei fucili, della morte. Il loro affetto può superare anche le atrocità compiute dai tagliagole del sedicente Stato Islamico, l’ormai (purtroppo per noi) famoso ISIS. A Kobane, città siriana devastata dalla guerra e una delle prime ad essere caduta sotto l’avanzata delle armate del Califfato, una gatta ha vegliato sulla sua casa ormai ridotta ad un cumulo di macerie. Il proprietario, Merrof Ekary, era fuggito dalla sua dimora ormai sotto attacco ma quando è tornato un anno dopo sul posto ha fatto una scoperta che lo ha lasciato senza parole. La sua piccola micia Gewre era ancora lì, a sorvegliare la sua casa e probabilmente ad aspettare il suo amato umano. A raccontare la sua storia è un giornalista freelance, Jack Shahine, vicino di casa e amico di Ekary. «L’ISIS era ormai vicino, regnava il caos, tutti erano spaventati e correvano da una parte all’altra – racconta a Buzzfeed – abbiamo visto che la gatta aveva partorito, ma non abbiamo potuto portarla con noi. L’abbiamo lasciata lì e il mio amico era assolutamente distrutto. Credeva che, rimanendo con la mamma, i cuccioli avrebbero avuto più chance di sopravvivere». L’uomo e i suoi figli erano disperati a causa della separazione forzata dalla gatta: Gewre infatti abitava con loro da quando era un cucciolo e mai si sarebbero sognati di lasciarla lì. Quando Merrof è tornato nella città liberata dalle forze curde, ha visto che tutto era stato distrutto, ma non l’amore del suo amato gatta.
Gewre, la gatta che sorvegliava la sua casa contro l’ISIS
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Che storia! Micia coraggiosa ed ottima mamma! Prendo spunto per il seguito del mio romanzo di racconti “I miracoli dei gatti”
Povera piccola.