Nel centro veterinario di Bydgoszcz, in Polonia, c’è un infermiere davvero molto speciale. Si prende cura dei pazienti, li coccola e gli sta accanto quando hanno bisogno. A volta li aiuta anche a pulirsi mentre sono ancora convalescenti per le operazioni subite in clinica. Il suo nome è Radamenes, ma la cosa particolare è che si tratta di un simpatico gatto nero. Il micio è stato a sua volta salvato da un’infezione respiratoria e sembra che il fatto di aver visto la morte in faccia gli abbia donato questa grande voglia di aiutare gli altri animali malati.
Radamenes (che in realtà è una gatta) è diventato una sorta di attrazione locale e addirittura gli umani dei pazienti ricoverati, credono che una visitina al gatto nero porti fortuna, a dispetto delle credenze popolari dovute al colore dal mantello della micia. La gatta nera è stata però un passo dalla morte: ad un certo punto le sue condizioni di salute si erano fatte disperate. I medici avevano addirittura pensato all’eutanasia per porre fine alle immani sofferenze che stava provando. Le prime reazioni alla cura però fecero propendere per salvare Radamenes e adesso la gatta buona veglia sugli animali che stanno male.
Poco importa che disteso sopra il lettino ci sia un cane, un gatto o un altro animale, Radamenes è sempre disponibile per tutti. Lei si prodiga nell’aiutare anche quando le condizioni di salute sembrano davvero disperate e guardarla mentre consola il malcapitato di turno stupisce la straordinaria empatia che trasmette.
Visto il suo impiego costante in clinica si potrebbe pensare che Radamenes sia molto più di una simpatica mascotte o di un’infermierina improvvisata. La sua è una attività di compartecipazione costante ai dolori e alle paure degli altri animali che passano in clinica, se non anche una specie di pet therapy!
Vi è mai capitato di sentire altre storie simili? Che ne pensate? Scrivetecelo nei commenti!
Fantastico…..e poi dicono che gli animali non capiscono….e l’uomo che non capisce ed è egoista….brutta razza a volte!!
Condivido in pieno il tuo commento Alessandra.
Odiare i gatti neri per via del loro manto scuro è unicamente stupida superstizione… ed è oltretutto una forma di discriminazione verso gli animali….e discriminare un essere vivente, che sia esso un’ umano o un’ animale, è segno di vera INCIVILTA’. Il fatto che di questi tempi dobbiamo ancora parlare di ciò è altrettanto triste.
Condivido tutto quello che dice Anna Mariani; è davvero triste ribadire che il colore della pelle o del mantello non vuol dire nulla, ma viviamo tempi tristi e bui.
L’altro ieri avevo dei dolori di pancia atroci, non ci avevo dormito e non mi erano passati per un momento nemmeno l’indomani. Tornata dal lavoro, mi sdraio sul letto su un fianco e il mio gatto mi si posiziona sulla pancia. Io non me lo spiego, ma finché è stato lì attaccato non ho provato dolore.