I gatti non finiscono mai di stupirci! E’ stato dimostrato che hanno un’intelligenza davvero molto spiccata e possiedono un cervello con molti più neuroni rispetto a quello dei cani: in sostanza ragionano proprio come noi umani. La loro propensione all’apprendimento è sviluppatissima e quando magari il nostro micio ci snobba e non esegue un comando o non ascolta un rimprovero, lo fa non perchè non lo recepisce, ma semplicemente perchè ci ignora deliberatamente. La signora Kim Silva una ex professoressa della Scuola americana per sordi (American School for the Deaf), insieme a suo marito (entrambi non udenti) dopo la perdita del loro gatto ne hanno adottato un altro (di nome Bambi e anche lui non udente) e hanno iniziato a comunicare con lui tramite dei segnali.
Prima di comunicare con Bambi che viveva in un rifugio e la cui adozione era stata rallentata dalla burocrazia, Kim si è esercitata con i gatti che aveva in casa, in particolare con Bobcat: ««Bobcat ha capito subito. L’altro mio gatto, Bear, era molto vecchio e non era interessato. Bobcat è stato una vera spugna! E’ stato favoloso». Kim è convinta di proseguire con i suoi insegnamenti e ha già insegnato una vasta gamma di parole ai suoi mici. Tra le parole che ora conoscono ci sono: “vieni”, “di più”, “seduto”, “soggiorno”, “scuotere”, “batti il cinque”, “sonno”, “cerchio”, “gamberetti’, “gioco”, “cibo”, ”fine” e “danza”.
E voi come riuscite a comunicare con il vostro gatto? Lasciate un commento!
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