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Lite familiare: strage di gatti per vendetta

3 Ottobre 2015 by BlueAngel 12 commenti

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Una storia che ha del surreale e dell’inverosimile per quanto è particolare e spietata. A farne le spese, come spesso accade, sono degli innocenti e incolpevoli animali. La macabra storia che vi raccontiamo arriva proprio dal nostro bel paese, e più precisamente dalla provincia di Brescia. A Quinzano d’Oglio un uomo di 47 anni ha avuto una lite furibonda con il cognato. Quest’ultimo aveva ben quindici gatti e così, per pura vendetta, l’uomo ha subito una ritorsione: il parente che aveva litigato con lui ha istigato il suo cane contro tutti i suoi mici. Morale della favola, quindici gatti sono morti. Una strage, una vera e propria carneficina.
Purtroppo, in natura, è possibile che un cane che viene aizzato e che sia abituato alla violenza dai propri padroni, venga spinto ad atti di simile brutalità fino ad essere spinto ad uccidere dei poveri gatti indifesi. Abbiamo ragione di credere però che anche il cane sia probabilmente vittima della brutalità umana e di padroni poco amorevoli.gatti uccisi
L’assassino di gatti che ha fatto compiere questo simile gesto è stato accusato di animalicidio e l’accusa nei suoi confronti aveva chiesto a suo carico una pena di ben quattro anni di reclusione. La richiesta dell’accusa non si è però concretizzata, così l’uomo non solo non è stato punito ma è stato anche assolto perchè il fatto non sussiste.

Dopo l’assoluzione l’uomo rischia però di affrontare a breve un nuovo processo: lo scorso 10 settembre a bordo del suo trattore avrebbe schiacciato e ucciso altri gatti del cognato che lo ha nuovamente denunciato.

Non sappiamo se si tratti di puro sadismo, di ignoranza o semplicemente di follia. Ma ci chiediamo, senza riuscire a trovare una risposta, come sia possibile arrivare a uccidere quindici gatti?
E voi cosa ne pensate di questa storia? Diteci la vostra opinione lasciando un commento!

 

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Archiviato in:amoremiao, cani, gatti, notizie Contrassegnato con: città e paesi, morte

Commenti

  1. Graziana dice

    6 Ottobre 2015 alle 15:43

    Beh, l’omicidio stradale non c’è, ci si potrebbe ubriacare e schiacciare col trattore l’assassino…

    Rispondi
    • mariagrazia dice

      8 Ottobre 2015 alle 12:23

      Leggi prima i fatti e poi fai un commento. Non dare mai dell’assassino a chi non conosci,nessun gatto è stato ucciso, nessuna prova è stata portata in tribunale, tranne la foto di un gatto morto. Un gatto morto non si sa da chi e dove fosse morto. Il processo è durato tre anni ed alla fine il buon senso ha vinto. Non c’è stato nessun genocidio ma solo un problema di eredità. Tanta rabbia della sorella e del marito perchè il fratello vuolo solo cio’ che gli spetta per legge. L’amore verso gli animali sia io che mio marito lo conosciamo molto bene, viviamo per due animali che sono tutta la nostra vita, facciamo sacrifici per loro ogni giorno. Sono due cani, non due gatti, è forse una colpa preferire un cane ad un gatto. Direi proprio di no. Noi amiamo tutti gli animali in genere e non faremmo mai del male a nessuno.

      Rispondi
  2. Antonio dice

    6 Ottobre 2015 alle 23:46

    Secondo il mio avviso i fatti reati consumati devono esser analizzati secondo una prospettiva molto più profonda, l’aggressore che ha ucciso i gatti tramite il suo cane non fa altro che consumare dello stalking mediante il suo animale d’affezione che diventa nelle sue mani un’arma di morte per gli animali e una condizione di logoramento per quel povero nucleo familiare oggetto delle sue attenzioni criminali. Ovviamente gli episodi secondo il mio umile parere aumenteranno come numero eventi e il tempo di attesa tra l’uno e l’altro fatto si ridurrà, questo perché? Siccome l’Autorità Giudiziaria non è stata capace di capire in profondità le problematiche del caso il soggetto attivo del reato si sente più forte e impunito nel continuare in modo seriali i fatti criminali. Lascio ai lettori i commenti del caso. Questo evento di Stalking usando l’animale come arma è il primo episodio consumato in Italia.

    Rispondi
    • mariagrazia dice

      8 Ottobre 2015 alle 12:28

      L’Autorità giudiziaria è stata in grado di capire dopo tre anni di processi che non c’è stato nessun genocidio di gatti. Che era solo un problema di eredità, che chi è stato accusato e poi assolto ama gli animali e chi lo conosce lo sa. Non giudicare tanto per dar aria alla bocca, prima approfondisci, leggi gli atti , studia il caso e poi giudica

      Rispondi
    • Claudio dice

      13 Ottobre 2015 alle 05:02

      NON si sente più replicare la Magriagrazia a difesa del suo caro coniuge e del suo bambino a quattro zampe, non ha più parole …. non si sente più tanto sicura di essere nella parte della ragione???? Forse ammettere di non avere propriamente ragione è una grande forma di intelligenza umana e sono sicura che tu sei molto intelligente e con una personalità raffinata….in ogni caso il tuo cane dobermann UCCIDE i gatti e non è propriamente un cane che ha un carattere socievole.

      Rispondi
      • Luisella dice

        13 Ottobre 2015 alle 22:04

        Navigando per i vari siti ho potuto sincerarmi che in Italia c’è tanta gente che ha un elevato senso civico e la bella notizia che nel sito http://www.firmiamo.it hanno raggiunto oltre 6.000 firme che criticano amaramente la mattanza dei felini 15 da parte del cane dobermann e dall’assoluzione da parte del suo padrone Baselli Luigi di Quinzano d’Oglio per una definizione giuridica discutibile se si pensa che alla fine del giro di giostra le spese sono state accollate al Baselli Luigi, mi viene da pensare che probabilmente che la sua assoluzione è formale ma non sostanziale. Per questa ultima notizia vorrei un chiarimento dalla consorte Maria Grazia che se mi spiega il tutto sarei curiosa di capire non essendo una persona che mastica la materia giuridica, come è possibile. Pensavo che se era ritenuto innocente non doveva pagare niente invece questo non è avvenuto. Credo di non capire questo passaggio se c’è qualcuno che me lo spiega gradirei.

        Rispondi
  3. mariagrazia dice

    8 Ottobre 2015 alle 12:13

    Salve a tutti , anche a chi ha dato del mostro o assassino, ad una persona che non è stato assolto perchè la giustizia non esiste ma perchè chi l’ha assolto ha verificato , ha letto e studiato il caso. Il mostro di gatti che è mio marito è stato assolto perchè il fatto non sussiste, non ha mai istigato il mio cane di nome jordan di razza dobermann ad uccidere nessun gatto.
    E tanto meno il nostro cane che noi amiamo come o forse piu’ di un figlio, non ha mai ucciso un gatto. Se chi giudica prima di giudicare si accertasse e leggesse tutti gli atti, cambierebbe idea immediatamente.
    Unica prova della morte di un gatto è una fotografia di un gatto morto portata dal cognato.
    Alla quale alla richiesta da parte del giudice al cognato se era stato il cane ad ucciderlo ; il cognato non seppe rispondere perchè non aveva visto nessun cane ucciderlo.
    Il caso è stato chiuso perchè chi ha giudicato ha capito che i gatti erano solo una scusa ed un pretesto per mettere all’angolo la persona che non accetta una eredità.
    Non fate affermazioni tanto per dare aria alla bocca. Non giudicate chi non conoscete e sopratutto prima verificate il perchè è stato assolto. Abbiamo due cani che amiamo piu’ della nostra vita Giorgina e Jordan (Jordan il mostro o meglio il Killer) vi invito tutti a conoscerlo e poi giudicherete.

    Rispondi
  4. Franco dice

    9 Ottobre 2015 alle 17:58

    Cara Signora, siccome parla di amore per gli animali in genere e per i suoi fa molti sacrifici questo è lodevole e di grande rispetto verso la sua persona, direi che l’atteggiamento con cui è stato educato il suo docile cane d’affezione non è sicuramente quello di colui che riesce a instaurare una convivenza pacifica con gli altri animali ivi compreso i gatti, direi che forse dovrebbe farsi una ragione che il metodo Montessori riguardo l’educazione di questo animale è sfuggita di mano.

    Rispondi
  5. Emilio dice

    9 Ottobre 2015 alle 21:17

    Mariagrazia leggendo i tuoi messaggi noto che hanno un tono piccante, ti consiglio una buona tisana rilassante in quanto fa sempre bene bere qualcosa di caldo la sera, sei esagitata, direi pure nervosa, non è che non sei sicura di avere realmente ragione nell’assoluzione del tuo coniuge? E che il tuo cane doberman non è propriamente così calmo, mansueto ed educato??? Anzi bevetela tutti insieme in famiglia che vi fa molto bene e vi calmate, voi e i vostri figlioli. Buona sera.

    Rispondi
    • Luca dice

      9 Ottobre 2015 alle 21:41

      Se quello che dice Antonio è vero, la storia assume un grande significato, un grande boato, un clamore non solo a livello nazionale, ma anche internazionale i giornali dovranno scrivere pagine e pagine di articoli, ma nello stesso tempo è pauroso tutta la vicenda. Mi dispiace per i poveri gatti che sono vittime di un cane fuori controllo, ma anche dei padroni dei felini. Il cane dobberman se era pacato, gestibile non avrebbe creato un cazzo di casino come questo. Ma siamo sicuri che tutte le persone sono in grado di tenere certi tipi di cani ritenuti pericolosi?,Non ci vorrebbe un patentino per il padrone che attesti la giusta idoneità a detenere questo tipo di cane?!!!!! Forse è meglio toglierli il cane a questi padroni e dargli un pesce rosso di plastica così siamo sicuri che nessuno in questa meravigliosa comunità non crea problemi.

      Rispondi

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