Circa la metà di una giornata tipo di un gatto è costituita dalla pulizia. Il micio infatti dedica molto tempo alla cura del suo corpo: con la lingua spazzola e rispazzola in continuazione il suo manto, rimuovendo le impurità. Questo particolare comportamento dei felini è stato preso sotto esame da alcuni scienziati per sviluppare dei sistemi analoghi. L’intento sarebbe quello di sviluppare una tecnologia simile per tenere pulite rover, navicelle e altri strumenti spaziali. La ricerca è stata condotta da David Hu, professore associato del Georgia Institute of Technology, e dallo studente di ingegneria meccanica Guillermo Armador.
Il gruppo di lavoro ha misurato il corpo e la superficie occupata da 27 animali diversi, tra mammiferi e insetti, per capire le loro modalità di pulizia.
Il professore ha spiegato che «droni e gli altri rover autonomi, inclusi gli esemplari su Marte, sono inclini alla rottura per l’accumulo di particelle aeree. I cani si scuotono per eliminare l’acqua, proprio come una lavatrice. Le api usano appendici setolose per eliminare il polline dagli occhi e dal corpo.
I moscerini della frutta sfruttano i peli sulla testa e sul torace per catapultare lo sporco altrove, con un’accelerazione fino a 500 volte la gravità della Terra». E pare che uno dei sistemi più efficaci di pulizia siano proprio le cosiddette tecniche di grooming dei gatti.
Un piccolo passo per un micio, un grande passo per l’umanità!
Gatti come esempio per la pulizia delle navicelle spaziali
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