Secondo uno studio di Matthew Skinner, un paleoantropologo dell’Università del Kent, l’uomo del futuro non avrà nulla in comune, o quasi, con quello che conosciamo noi. Scordatevi dunque gli esseri umani come li conoscete e provate a immaginare una persona con branchie, piedi e mani palmate e occhi di gatto per vedere meglio negli abissi marini. Il motivo? Muoversi più facilmente in acqua nel caso in cui si trovassero a vivere in un pianeta acquatico, reso tale dallo scioglimento dei ghiacciai. “Saremo in grado di ‘riprogettarci’ nel caso in cui ci trovassimo costretti a dover sopravvivere – ha detto Skinner al ‘Daily Mail’ – Alcune caratteristiche si svilupperanno per necessità, altre lo faranno in modo più naturale nel corso di centinaia di migliaia di anni”.
Lo scienziato ha prospettato tre scenari diversi:
Nel caso in cui la Terra si trasformasse in un pianeta acquatico, il professor Skinner assicura che l’uomo svilupperebbe una sorta di membrana trasparente per proteggere gli occhi dall’acqua. Se invece dovessimo vivere una nuova era glaciale, per adattarci all’habitat, la pelle diventerebbe molto pallida. Se infine fossimo costretti a sbarcare su altri pianeti, il nostro corpo sarebbe costretto ad affrontare una grande quantità di cambiamenti per adattarsi all’assenza di gravità. Le braccia diventerebbero più lunghe e le gambe più corte perché camminare non sarà più necessario.
Ecco il video che ci spiega tutto:
Tra 3000 anni l’uomo avrà gli occhi di gatto [VIDEO]
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