Quando qualcuno si sedeva sulla panchina della fermata, ad aspettare l’autobus numero 39, sapeva di trovate la piccola Missy, che aveva fatto di quella pensilina ad Havant, nell’Hampshire (Regno Unito) la sua seconda casa. Allietava chi aspettava il bus con la sua presenza discreta ed era molto amata e conosciuta in tutta la zona. Purtroppo quella pensilina resterà vuota e disabitata e non ci sarà più nessuno a farvi compagnia alla fermata 39. La gatta Missy purtroppo è stata ritrovata con la mandibola frantumata, il cranio e i denti rotti, evidentemente vittima di qualche folle che l’ha uccisa.
La morte di Missy come è logico dedurre ha scosso tutta la comunità, visto che ormai la micia era diventata una sorta di star del paese.
Moltissime persone hanno voluto tributare il loro saluto e testimoniare il proprio dolore per la scomparsa della gatta, lasciando dei fiori e molti messaggi d’addio alla fermata del bus.
Anche moltissimi bambini, che erano affezionati alla gatta, hanno lasciato dei disegni sulla fermata 39. «Prima che venisse costruita la pensilina, Missy rimaneva sdraiata sul prato vicino alla fermata dell’autobus. Poi quella pensilina è diventata la sua seconda casa – racconta al Daily Mail la sua proprietaria -. Lei amava le attenzioni delle persone ed è sempre stata molto gentile con chi aspettava l’autobus. Sono sicuro che alle persone piaceva accarezzarla mentre erano in attesa». Sicuramente rendeva più lieti i momenti che passavano nell’attesa del mezzo di trasporto, grazie a questa bellissima micina.
La polizia locale sta intanto cercando di ricostruire l’accaduto per poter identificare e fermare colui il quale ha commesso questo gesto folle. Intanto nella piccola comunità di Havant è partita una raccolta fondi per la costruzione di un monumento che possa ricordare e commemorare Missy, la gatta della fermata numero 39.
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spero crepino male
poverina piccina:(,….spero, ovunque ti trovi, che ci sia una pensilina tutta per te, magari tutta arancione…R.I.P.
Ci sono persone che devono morire male, non c’è altro da dire.