Da sempre c’è un famoso modo di dire che sostiene che per ogni uomo sulla terra, ci sono ben sette donne. Traslando questa proporzione in ottica felina, c’è un luogo in Giappone in cui ci sono sette gatti per ogni umano. Stiamo parlando della meravigliosa isola di Aoshima, una piccolissima lingua di terra abitata da 22 persone e ben 120 gatti. Sulla minuscola isola non ci sono hotel o locali, non è quello che possiamo considerare un luogo turistico. I visitatori possono arrivare sull’isola a blocchi di 34, mediante un battello che li porta ad Aoshima e che può contenerne solo 34 alla volta. L’isola è popolata da 380 anni, per lo più da pescatori e ovviamente di gatti, a suo tempo importati su quel territorio per dare la caccia ai topi. Nel 1945, quando arrivarono sull’isola gli sfollati in fuga dai bombardamenti americani della seconda guerra mondiale, Aoshima conobbe il suo periodo di maggiore popolamento, con ben 900 residenti. Poi l’isola conobbe un lento e continuo declino, finché non si è quasi interamente spopolata. Così i gatti sono diventati i re indiscussi di quel piccolo e disabitato lembo di terra giapponese. L’unica infermiera locale fa in pratica la veterinaria, ma i gatti sterilizzati sono appena una decina, quindi la popolazione felina continua a crescere ed è diventata una (moderata) attrazione turistica. Pare però che i residenti, quasi tutti anziani, non siano entusiasti di questo improvviso clamore e della notorietà che è arrivata e preferiscono essere lasciati in pace, tutti intenti alla loro nobile missione che è quella di accudire i gatti.
Pare che Aoshima non sia l’unica isola del genere: esiste anche Tashiro-jima, dove addirittura per i mici sono state erette 51 statue e consacrati dieci santuari. E nelle foto della famiglia dell’erede al trono, oltre alla moglie principessa triste, ai figli e a un unico crisantemo, fiore nazionale, compare anche il gatto principesco.
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Bellissima come vorrei andarci