La sua padrona non c’è più da due mesi e Ciccio, un pastore tedesco di circa sette anni (il vero nome è Tommy, ma tutti in paese lo chiamano così), non ha mai smesso di aspettarla. Lo trovi lì, sul sagrato della chiesa San Maria Assunta a San Donaci, dove tutti i giorni andavano a messa uno affianco all’altro e dove due mesi fa sono stati celebrati i funerali di Maria Margherita Lochi, 57 anni, una vita trascorsa a prendersi cura dei randagi.
Lo trovi anche in chiesa, sotto l’altare, a due passi dal parroco che distribuisce la comunione ai fedeli e lui lì, ad aspettare il ritorno della sua compagna di vita. Una storia, quella di Ciccio, che da mesi commuove un’intera cittadina e che ricorda la vicenda raccontata dal celebre film con Richard Gere, Hachiko. Un cane e il suo padrone, un legame che non si spezza neanche dopo la morte.
Nel paesino di 7mila anime in provincia di Brindisi tutti la conoscevano come “Maria te lu campu”, viveva in periferia, nei pressi del campetto da calcio, da qui il nomignolo. Il cognome comparso sui manifesti funebri fatti affiggere dalla sorella che vive al Nord; la mamma di origini abruzzesi, il padre pugliese scomparso quando lei aveva cinque anni. Alla periferia di San Donaci ci era arrivata da bambina, insieme alla madre (scomparsa poco prima della sua morte) e lì si era sposata, aveva costruito la sua vita e si era dedicata ai suoi amici a quattro zampe con i quali divideva il pane, tutti i giorni. Li raccoglieva per strada, li curava, li nutriva e loro ricambiavano facendole compagnia. L’amica degli animali, questo era a San Donaci “Maria te lu campu”. Fra tutti, Ciccio aveva un posto d’onore. Il pastore – probabilmente meticcio – la accompagnava in ogni dove, la donna gli aveva insegnato a porgere la zampa e ad attendere rispettosamente fuori dall’uscio quando lei si andava a far la spesa, e soprattutto a messa.
L’ultimo viaggio insieme proprio in chiesa, dove agli inizi di novembre don Donato Panna ha celebrato le esequie di Maria. E’ stato allora che Ciccio, per la prima volta, ha varcato la soglia con l’aria mesta e il passo lento. Il parroco non ha avuto cuore di cacciarlo via. “Ho da poco perduto il mio cane, investito da un’auto – racconta il sindaco Domenico Serio – e qualche giorno fa mentre ero a passeggio con mia moglie mi sono imbattuto in Ciccio, abbiamo pensato subito di adottarlo. Quando lo abbiamo chiamato ci ha allungato la zampa, famigliare, ci siamo diretti verso casa e lungo il percorso gli si sono avvicinati il venditore di panini, il macellaio, ed altri. Mi sono insomma accorto che la gente dell’intero paese lo avevo già adottato, e non ho avuto cuore di strapparlo alla comunità.
I bambini gli hanno anche trovato un posto dove dormire: Ciccio è insomma il cane di tutti”.
E’ di fronte all’altare della chiesa matrice che il cane di Maria Lochi ritorna tutti i giorni all’ora della funzione, la comunità dei fedeli per i quali è diventato una presenza famigliare non ha esitato ad accoglierlo, commossa.
Fonte: La Repubblica
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