Pur di salvare quel gattino, la donna protagonista della storia non ha esitato a distruggere i muri di casa sua. Il micino del quale vi stiamo raccontando era rimasto intrappolato tra le pareti di quella casa e senza l’intervento della donna sicuramente non avrebbe più visto la luce… in tutti i sensi! Quando lo ha recuperato, la signora in questione ha notato due belle sorprese. Inizialmente però, solo la prima delle due sorprese era saltata all’occhio della donna e cioè che il felino è polidattile che significa che aveva sei dita nelle zampe. L’altra sorpresa, sicuramente molto più gradita, è che il piccoletto non era da solo ma in compagnia di altri fratellini, anche loro caratterizzati dalle sei dita nelle zampette. La donna da qualche giorno sentiva degli strani rumori provenire dalle pareti, ma non riusciva a capire di cosa si trattasse. Quando però ha iniziato a distinguere nettamente i miagolii, ha capito che si trattava di un gatto.
Per fortuna del piccolo lei è anche volontaria in una colonia felina, e ha quindi deciso di intervenire immediatamente. Ha distrutto il muro e salvato il micio, che aveva solo pochi giorni di vita. Wally (così è stato chiamato il gattino) è stato immediatamente portato al centro per gatti più vicino perché venisse accudito. «Bobby, il manager della Pet Food Express di Sonoma, ha deciso di prenderlo temporaneamente con sè», ha raccontato il responsabile del rifugio felino della città. Con grande sorpresa di tutti, però, la donna si è ripresentata al centro poche settimane dopo, portando con sè il resto della cucciolata di gattini polidattili.
Purtroppo inizialmente non c’era nessuna traccia di mamma gatta, così la signora ha portato i piccoli al rifugio per le prime cure e poi è tornata a cercarla. Il giorno dopo anche la mamma è stata ritrovata, ovviamente anche lei polidattile!
«I cuccioli stanno tutti bene, crescono e sono dei gran giocherelloni. La loro mamma è contentissima di stare con loro, ma per ora è diffidente con gli umani. Speriamo che vengano presto adottati!», hanno raccontato i volontari del centro.
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Irina dice
Da speranza sentire che accadono queste belle cose