“Ciao Little, forse non te l’ho mai detto, ma mi hai salvato la vita.”
È così che Alessandro Aleotti, in arte J-Ax, apre la sua lunga lettera su Facebook il 10 Novembre.
“Forse a qualcuno può sembrare strano parlare così di un gatto…” e subito parte una dichiarazione d’amore bellissimo verso l’amico di una vita appena volato sul ponte dell’arcobaleno.
Una lettera introspettiva, intima, dolce, delicata, piena di amore puro e incondizionato.
“Però, del resto, mi hai sempre capito. Forse non le mie parole, ma il mio animo — sì, quello sempre.”
Una vita fatta di amore, ma umana, come tutte le vite “…i primi tempi non è stato facile.
Ho dovuto insegnarti che esistono delle tane in cui noi umani ci richiudiamo per, uh, pensare, tane in cui i felini non possono entrare perché troppo pericolose… noi umani le chiamiamo… gabinetti.”
Ma dopo ogni salita c’è sempre una discesa “ogni difficoltà iniziale è insignificante rispetto a tutto quello che hai fatto per me negli anni. Sei sempre stato al mio fianco. Non importa ciò che mi capitava durante il giorno, se tornavo a casa da vincitore o da sconfitto — tu eri lì. Eri sempre lì.”
Sono passati quindici anni. Quindici anni di amicizia vera, di quotidianità, di condivisione.
Poi.. “il giorno che ho scoperto che ti eri ammalato, ho avuto così tanta paura.
Avevi smesso di mangiare. Stavi lentamente svanendo. Il veterinario disse diabete. Quasi tutti mi dissero che non ce l’avresti fatta. Ma io lo sapevo che non avresti mollato. È bastato darti indietro 1/10 di quello che mi hai dato tu in questi anni per vederti ritornare a vivere.”
Adesso Little se ne è andato e J-Ax prosegue su Facebook il suo accorato addio “Alcuni mi hanno detto che sono state cure esagerate. Che non sei una persona, ma solo un gatto. Hanno ragione, sei solo un gatto.
Infatti nessuna persona mi ha mai dato quello che ho avuto da te. Perché così sono i gatti.
E so che ti saresti preso cura di me come io ho fatto con te. Lo so, perché lo hai già fatto.
E ora che hai perso la battaglia mi manchi ogni giorno.”
R.I.P piccolo Little!
Luisa dice
Io ho uno dei miei 3 gatti che ha il diabete, sono 5 anni che gli faccio due insuline al giorno e spero di poterlo fare X altri 10 anni. Chi dice lascialo morire lo mando a cagare.
Anna Troncone dice
Fai bene!!!! Mandali anche da parte mia…. Un abbraccio!!!
Luciana dice
Ti sono vicina perche’ so cosa vuol dire perdere un amico sincero che nulla vuole in cambio solo amore e pasti giornalieri e quando vede che stai male si accoccola vicino e non ti lascia mai.
cristina dice
ti sono vicina ho perso il cane da tre mesi aveva nove anni si chiamava achille un boxer e a me manca tanto
Anna Troncone dice
Grande J_AX!!!!
adriana l. bozzellini dice
Ti capisco , negli anni ho perso Romeo, la Cicci ma ora ho Chicco tutti trovatelli tutti e tre bastardini ma fotocopie l’un l’altro tra loro ma caratteri diversi, tre amori! Dicono che solo i cani si affezionano ai padroni ma non è assolutamente vero.I cani sono dei sottomessi, i gatti invece sono spontanei. I nostri pelosetti dovrebbero essere scritti sullo stato di famiglia perchè sono trattati come figli ma chi non li ha (i gatti) non può capire. Coraggio J-AX il tuo Little da lassù ti vede, lassù è in compagnia di tanti pelosetti che si raccontano dei loro genitori umani con orgoglio. Ricordo con tanto affetto Romeo e la Cicci che mi hanno dato tanto, dopo la dipartita della Cicci non ne volevo più perchè la sofferenza è enorme e sono stata 6 anni senza micetti perchè mi sentivo già vecchia per badare a un micio. Ora è quasi 2 anni che ho Chicco, è un gatto speciale, gli manca la parola, si fa capire e facciamo lunghi discorsi.Con lui mi sento ringiovanita,mi fa una compagnia incredibile e veramente il gatto ti toglie le negatività.. Appena puoi vai in un gattile, ci sono tante creature che hanno bisogno di una cuccia calda. Non sarai tu che sceglierai ma sarà lui o lei che ti adotterà. Un abbraccio Adriana