Nel secondo canto Ludovico Arrosto canta le gesta del gatto Orlando che, temendo di perdere la guerra, chiede il supporto strategico del nobile Panzino… Quando però pensa di avere in pugno la situazione succede qualcosa di imprevisto! Non perdetevi dunque il terzo canto…
CANTO TERZO
L’esercito marciava già da molte ore
d’un tratto un fruscìo, comparvero degli orsi
paura e sgomento attanagliaron il cuore
i gatti trasaliron, pensando ai loro morsi.
Nel bosco, di cibo vi era assai penuria
colpiti i villaggi da funesta carestia
per gli orsi quei mici rappresentavan goduria
e per sfuggire alla fame la più breve via.
Tra le fila amiche vi era un tal Gattaldo
valoroso eroe della “Felina Contrada”
venne a cavallo del suo fedele Ubaldo
puntando sui famelici la sua possente spada
Coraggioso e forte al pari di un leone
Gattaldo non ebbe alcun timore delle fiere.
Si narra che sconfisse l’esercito del Faraone:
non vi dico menzogne, amici. Ma solo storie vere!
Sbigottito e immobile l’esercito rimase
non eran più soldati, ma statue di bianco sale.
Una ventina di belve, Gattaldo al suolo rase
infliggendo fendenti con precision fatale!
Con abile maestria, tra gli alberi avanzando
l’eroe parea Mosè, che avea diviso l’acque.
L’esercito si mosse, in coda al gatto andando
d’un tratto si fermò: Gattaldo in terra giacque.
Durante il turbinìo della tagliente lama
da artigli fu colpito, sentendo gran dolore.
Di gatto invincibile si sgretolò la fama
L’eroe premeva il petto, ma ancor pulsava il cuore.
Intanto tutti i gendarmi si erano fermati
Gattaldo insanguinato suscitava sgomento.
Con nodo alla gola rimasero i soldati
Orlando ordinò:”Riposo, facciam l’accampamento”.
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(Cliccate qui per leggere il Quarto Canto!)
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