Andare in vacanza è sicuramente l’attività più attesa dell’anno. Dopo tanto stress e faatiche ci si può finalmente concedere il meritato riposo.
Per i padroni di animali è però anche un periodo molto delicato, bisogna far coincidere infatti le proprie esigenze con quelle di propri amati quattro zampe.
Inutile dire che alcuni risolvono questo problema abbandonando i loro animali, e io queste persone le vorrei vedere in faccia per capire quanto possono fare schifo.
Molti altri però, per fortuna, arrivano ad un compromesso. I miei parenti mi tengono il gatto, il cane lo lascio al mio amico oppure in una pensione e tutto è sistemato.
Tanti però non si separerebbero mai dal proprio amico peloso, e sarebbero disposti a tutto per stare con lui! Piuttosto salta la vacanza!
Ora, la vacanza con un cane e un gatto può essere bellissima, ma può essere anche molto faticosa e frustrante, e la colpa non è necessariamente dell’animale.
Nell’articolo del Corriere che riportiamo di seguito la giornalista Costanza Rizzacasa d’Orsogna racconta le difficoltà avute durante un viaggio in aereo per colpa di una persona a cui sarebbe bastato usare un pochino più di buon senso…
“Quest’estate, come sempre, io e Milo siamo andati a Linosa. Di solito prendiamo l’aereo per Palermo per fare poi la traversata in nave Porto Empedocle-Linosa, come facevo coi miei genitori da bambina – peraltro Milo ama la nave (la mitica Sansovino, lenta come una chiatta, che parte alle 23 e arriva alle 6:30), e quest’anno la Siremar ci ha anche regalato il kit per animali in viaggio, con ciotoline e tappetini igienici. Al ritorno però abbiamo preso, con la stessa compagnia low-cost dell’andata, l’aereo da Lampedusa. Ora, Milo è un viaggiatore provetto: adora il treno, la nave, prende l’aereo senza problemi (aveva qualche problema in automobile, poi si è abituato pure a quella). E gli addetti lo adorano. Low-cost o no, tranne che in un’altra occasione, guardacaso con la stessa compagnia, gli assistenti di terra e di volo sono sempre stati molto accomodanti, spesso mettendomi accanto a un posto vuoto, così che potessi tenere Milo sul sedile. Stavolta, però, appena imbarcati, abbiamo avuto una brutta sorpresa.
Un’assistente di volo, sentito che avevo un gatto, ha iniziato a innervosirsi. Ha verificato il posto assegnatomi al check-in di persona, come da regolare procedura di viaggio con piccolo animale in cabina (peraltro io e Milo avevamo viaggiato altre volte nello stesso posto), e ha detto che dovevo cambiarlo assolutamente. Poi, mentre tenevo il trasportino con Milo per terra tra le mie gambe, mi ha intimato, decisamente alterata, di metterlo sotto il sedile.
Milo sotto il sedile? Ho fatto notare che non c’era spazio a sufficienza, che il gatto paga regolare biglietto e che soprattutto avrebbe sofferto molto per la mancanza d’aria a stare schiacciato lì sotto per un volo di un’ora e mezza. Per di più su un low-cost, dove gli spazi sono già in generale ristretti. Non ha voluto ascoltarmi. Alla luce della tensione che si era creata, ho ritenuto di fare come mi ha detto: ho sistemato il trasportino con Milo sotto il sedile anteriore, e per dargli più aria, senza farmi vedere, ho aperto la “porticina” del trasportino (sapendo che non sarebbe successo nulla perché Milo è disabile, e comunque il suo guinzaglio era agganciato al trasportino dall’interno).
Una volta atterrata, mi sono lamentata pubblicamente su Twitter con la compagnia aerea (e poi anche in privato assistita dall’ENPA), che ha confermato che Milo avreb-be potuto tranquillamente restare per terra tra le mie gambe, perché le loro norme sul trasporto di animali in cabina dicono che il cane o gatto che sia deve stare, “per terra, o tra le gambe del passeggero o sotto il proprio sedile”. E mi hanno detto di aver avviato un’inchiesta inter-na affinché una cosa del genere non accada più.
L’assistente di volo avrebbe quindi dovuto conoscere le norme della compagnia e applicarle. Non era affatto necessario mettere Milo sotto il sedile: avrebbe potuto restare dov’era.
Con l’ENPA, abbiamo fatto notare alla compagnia come mettere un animale sotto il sedile possa essere pericoloso per l’animale stesso per via della mancanza d’aria (i precedenti drammatici non mancano, vedi il cane morto soffocato su un volo United dopo essere stato costretto a viaggiare nella cappelliera), specie su un low-cost e su tratte non brevissime, e abbiamo quindi suggerito alla compagnia di eliminare del tutto questa possibilità dalle loro norme. Speriamo che lo facciano. Peraltro, mettere l’animale “sotto il proprio sedile”, come recitano le norme della compagnia, è proprio impossibile, per via della barra di metallo a protezione del giubbotto di salvataggio.
Di più: in passato, su vari voli di varie compagnie mi è stato consentito di tenere il trasportino con Milo sulle mie ginocchia (ovviamente chiuso), e non si è mai verificato alcun problema. Abbiamo quindi chiesto alla compagnia di valutare, per il futuro, la possibilità che gli animali in cabina possano viaggiare in sicurezza, sempre nel trasportino, sulle ginocchia del proprio umano, magari con il trasportino opportunamente legato o fissato (un po’ come si fa con i neonati). Sarebbe una possibilità molto apprezzata, che non inciderebbe sulla sicurezza, non darebbe fastidio agli altri passeggeri e porterebbe alla compagnia grande consenso.”
Fonte: Corriere.it
Non finirò mai di disgustarmi davanti alla mancanza di sensibilità nei confronti degli animali. Che fastidio può dare un gattino? Probabilmente la hostess di quel volo avrà una vita molto infelice per comportarsi in quel modo che dire sgradevole è poco……..
Buone Notizie, la Delta ci fara’viaggiare con i nostri animali in cabina di taglia medio piccola.per i grandi pensano di allestire un grande spazio con l’assistenza di personale per controllare gli animali stessi.Speriamo di poter di nuovo viaggiare