Che si possa apprezzare o meno è innegabile che Justin Bieber sia una delle star più famose e seguite degli ultimi anni.
Con un livello tale di visibilità si hanno però delle grosse responsabilità, si diventa degli idoli e dei modelli da seguire. E Justin Bieber spesso sembra non essere stato all’altezza di questa responsabilità. Memorabile quando attraverso una raccolta firme si incominciò a proporre di espellerlo, essendo Canadese, dagli Stati Uniti in quanto cattivo esempio per i giovani statunitensi.
Ora però a scagliarsi contro Justin Bieber è la PETA (People for the Ethical Treatment of Animals), la più famosa organizzazione statunitense per i diritti degli animali.
Il motivo di questo attacco sono i suoi due gatti, Tuna e Sushi, che il cantante ha da poco introdotto in famiglia. La questione però sta tutta nel “come” i due micetti siano arrivati in casa Bieber.
La PETA avrebbe preferito che Justin Bieber adottasse due gatti randagi, facendo da esempio e promuovendo le adozioni dai gattili. Bieber invece era di parere diverso e non ha esitato a tirare fuoi 35mila dollari per portarsi a casa 2 splendidi esemplari di Savannah.

PETA si è fatta sentire attraverso le pagine di USA Today facendo parlareLisa Lange, vicepresidente senior:
“Baby, baby, baby, nooooooo! Justin Bieber potrebbe ispirare i suoi fan in tutto il mondo a salvare una vita adottando un gatto da un rifugio per animali locale, piuttosto che alimentare la pericolosa domanda di gatti ibridi, contribuendo alla crisi della sovrappopolazione di animali e dimostrando che quando si tratta di aiutare gli animali ma la sua posizione finora è ‘Non mi interessa’”.
La risposta della popstar non si è fatta certo attendere, ed infatti su Instagram è comparso questo messaggio:
“Peta si dovrebbe concentrare su problemi veri. Come il bracconaggio e le violenze sugli animali. Mi criticate perché voglio un particolare tipo di gatto? Non siete intervenuti però quando ho preso il mio cane Oscar e non era un randagio….ogni animale che prendiamo dovrebbe esserlo? Io credo nelle adozioni dei randagi ma credo anche che ognuno possa avere una preferenza e questo è quello che fanno gli allevatori. PETA pensi ad aiutare per tutta la plastica negli oceani e lasci in pace i miei bellissimi gatti”.

Ovviamente questa questione non riguarda solo i gatti, ma in generale come dovrebbero comportarsi le persone famose che hanno il potere di influenzare il grande pubblico.
Da parte nostra però vi ricordiamo che nei gattili di tutto il mondo ci sono un sacco di micetti che stanno aspettando solo voi 🙂
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