Un farmaco per la soppressione al posto di un comunissimo vaccino. Un errore terribile, imperdonabile, che ha distrutto una famiglia.
La vittima di questo maledetto errore è la povera Sophie, una gattina di 8 anni, e la sua famiglia texana.

Tutto inizia un giorno come tanti quando gli umani di Sophie si recano in una clinica veterinaria per far vaccinare la gattina. Un normalissimo vaccino anti rabbia, una precauzione necessaria e più che dovuta.
Sophie viene visitata, trovata in buona salute e subito dopo le viene somministrato quello che sarebbe dovuto essere il vaccino.

“Ogni volta che chiudo gli occhi, vedo quello sguardo sul suo viso e non riesco proprio a togliermelo dalla testa”, racconta Michelle, la padrona di Sophie.
Una volta arrivati a casa dalla clinica proprio Michelle riceve una chiamata che nessun amante dei gatti vorrebbe ricevere.
“Per favore, riportate Sophie immediatamente qui, le abbiamo dato il farmaco per la soppressione invece di un vaccino contro la rabbia”.
Michelle poi ricorda di ver preso immediatamente Sophie e di averla stretta tra le braccia mentre il marito guidava a tutta velocità verso la clinica.
“Le ho parlato perché sapevo che sarebbe le ultime parole che avrebbe sentito. Sapevo che non sarebbe sopravvissuta, lo sapevo”.
Una volta all’ospedale i medici avrebbero provato di tutto, ma inutilmente. Sophie ha esalato i suo ultimo respiro e l’ospedale non ha potuto fare altro che riconoscere l’errore e le colpe del suo entourage.
Questo però non ha fermato Michelle da denunciare la struttura, se non altro come monito per evitare simili tragedie nel futuro.
“La mia principale preoccupazione non è di denunciarli, ma voglio solo rendere il pubblico consapevole di queste problematiche, perché siano vigili” racconta Michelle.
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